Giustizia 2024: il processo civile telematico

Il Governo italiano ha posto la digitalizzazione completa della Giustizia come obiettivo principale per il 2024. Questo obiettivo prevede l’implementazione del processo telematico in ogni ordine e grado della giurisdizione ordinaria. L’obiettivo è di accelerare i processi civili e penali, smaltire l’arretrato e rafforzare gli istituti penitenziari.

La digitalizzazione della giustizia è un passo importante per migliorare l’efficienza del sistema giudiziario italiano. La digitalizzazione del processo civile e penale e la transizione digitale sono state oggetto di una ricognizione da parte del Ministero della Giustizia nel febbraio 2021. L’obiettivo è di utilizzare l’intelligenza artificiale come tecnologia abilitante nel processo giurisdizionale. La digitalizzazione della giustizia consentirà di raccogliere e trattare il dato giudiziario con strumenti tecnologici, cambiando radicalmente il modo in cui la giurisdizione apprende il fatto rilevante e lo elabora ai fini di risolvere i conflitti e di applicare la legge.

A partire dal 30 giugno 2023, è stato introdotto l’obbligo di deposito telematico degli atti processuali e documenti in vari ambiti del sistema giudiziario italiano, segnando un passo significativo nella digitalizzazione della giustizia. Tali atti devono essere redatti con chiarezza e sinteticità, evitando ripetizioni e ridondanze, per facilitare la loro comprensione e gestione​​. La Riforma Cartabia ha introdotto importanti novità come l’eccezione delle udienze telematiche, applicate durante l’emergenza Covid, e ora integrate nel sistema giudiziario​​.

Il processo civile telematico

Il processo civile telematico è stato esteso a tutti gli uffici di giurisdizione ordinaria, mentre il processo penale telematico rappresenta la punta avanzata dei nuovi protocolli di digitalizzazione. L’accesso da remoto ai sistemi degli utenti abilitati esterni e interni è stato esteso, mentre l’assistenza è stata specializzata e accentrata, con un servizio capillare. Le forniture hardware sono orientate all’utilizzo promiscuo, in RUG e da remoto, per un modello innovativo di organizzazione del lavoro.

La digitalizzazione della giustizia è stata resa possibile grazie ai fondi infrastrutturali e ai progetti europei 1Il Ministero della Giustizia ha anche adottato una strategia “Cloud First” per la digitalizzazione della giustiziaLa pandemia COVID-19 ha accelerato la digitalizzazione della giustizia, con l’estensione dell’accesso da remoto ai sistemi degli utenti abilitati esterni e interni.

Il processo civile telematico (PCT) in Italia rappresenta una delle pietre miliari nel percorso di digitalizzazione della Giustizia. Iniziato come una risposta alle esigenze di modernizzazione e efficienza, il PCT mira a rendere il sistema giudiziario più accessibile e meno gravoso in termini di tempi e costi. L’obbligo di deposito telematico degli atti processuali e documenti è stato introdotto in varie fasi. A partire dal 30 giugno 2023, questo obbligo è stato esteso al Giudice di Pace e ad altri gradi della giurisdizione. Questo cambiamento segue la direttiva della Riforma Cartabia, che ha standardizzato l’uso delle udienze telematiche e integrato nuove modalità di conduzione dei processi civili​​.

Criteri redazionali e innovazioni tecnologiche

Gli atti del PCT devono essere redatti secondo criteri di chiarezza e sinteticità. Questo include l’uso di link ipertestuali per assicurare una maggiore comprensibilità e un accesso più immediato alle informazioni rilevanti. La normativa stabilisce anche la possibilità di depositi multipli attraverso le buste complementari in caso di superamento delle dimensioni consentite. Queste innovazioni rappresentano un significativo passo avanti verso la semplificazione e l’efficienza del processo giudiziario​​. Nonostante i progressi, la digitalizzazione del processo civile presenta delle sfide. La Corte dei Conti ha evidenziato che la digitalizzazione, pur essendo un passo importante, non è sufficiente da sola per garantire la ragionevole durata dei processi. La necessità di procedure di risoluzione extragiudiziale delle controversie è emersa come un elemento chiave per il raggiungimento di questo obiettivo. Inoltre, la legislazione spesso episodica e la necessità di costanti aggiornamenti tecnologici rappresentano ulteriori ostacoli.

Prospettive future

Il PCT rappresenta un importante sviluppo nella digitalizzazione della giustizia civile in Italia. Mentre le innovazioni tecnologiche e normative promettono di rendere il processo civile più efficiente e accessibile, rimangono delle sfide da superare. È essenziale che continui l’impegno nel migliorare e adattare il sistema giuridico alle nuove tecnologie per garantire un servizio giustizia all’altezza delle aspettative del XXI secolo.